Fonte:
http://www.focus.it/scienza/scienze/che ... -sbadiglio
Riporto qui quanto scritto, in modo da parlane meglio.
""""" Che cos’è lo sbadiglio?
È un atto respiratorio riflesso, cioè involontario. A scatenare il complesso meccanismo nervoso che lo provoca possono essere fame, noia e sonno. Durante lo sbadiglio, nella fase di inspirazione,...
È un atto respiratorio riflesso, cioè involontario. A scatenare il complesso meccanismo nervoso che lo provoca possono essere fame, noia e sonno. Durante lo sbadiglio, nella fase di inspirazione, si realizza una sequenza di movimenti che hanno lo scopo di favorire il passaggio dell’aria: si apre la bocca, con contrazione dei muscoli del viso, si alza la glottide, liberando il passaggio dell’aria in trachea, si contraggono i muscoli costali, provocando il sollevamento e l’allargamento della cassa toracica e la distensione del diaframma. L’espirazione dell’aria, più superficiale dell’inspirazione, vede il progressivo ritorno alla posizione iniziale, con la rapida espulsione dell’aria immessa.
A cosa serve. Quanto alla funzione dello sbadiglio, si ipotizza che sia un mezzo con il quale l’organismo cerca di reagire a uno stato di torpore e di riacquistare una condizione di vigilanza, grazie al maggiore afflusso di ossigeno nel sangue e da qui al cervello.
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Naturalmente occorre che il criceto sia tranquillo. Se è nervoso, nel panico, ovviamente è in una situazione di allerta che non permette lo stato di torpore che provoca lo sbadiglio.
E poi ci vuole anche la situazione nell'habitat e il momento particolare che ci faccia vedere il criceto nella situazione di torpore che provoca lo sbadiglio.
Ad esempio la mia Efna cucciolina, il primo periodo in cui era con me, si era fatta il nido sul ripiano dietro la vaschetta della sabbia.
Quando io mi avvicinavo e aprivo il coperchio del terrario, lei faceva emergere il nasino dalla carta igienica.
E tantissime volte mi ha fatto vedere tutto il suo cavo orale sino alle tonsille con i suoi sbadigli.
Aspettavo che richiudesse la bocca e piano piano le avvicinavo un pinolo (o un pezzetto di noce o altro), lei lo prendeva con la delicatezza doratesca, si girava verso l'angolo e se lo mangiava (lei è come me, molto vorace, mastica veloce e finisce subito tutto).
Poi si girava di nuovo verso di me, speranzosa in altre leccornie.
Finito, si immergeva di nuovo nella carta igienica ricoprendosi ben bene e scompariva.
Vedere quella microbina (microbina per essere una dorata cucciola), così, era di una tenerezza incredibile.
Quando ha abbondonato il ripiano ed è scesa a farsi il nido sotto, sono stata felice perché voleva dire che si era ambientata e iniziava a comportarsi normalmente. Ma mi è mancato tantissimo non vedere il suo tenerissimo musino emergere dalla carta igienica, stare qualche attimo col nasino iperattivo e poi la visione delle sue fauci che si spalancavano completamente.
La leccorniuccia successiva era diventata un rito e la visione di lei tranquilla che si ricopriva sotto la carta igienica, celestiale.