ebson ha scritto: ↑27/07/19, 8:28
Dove sta scritto ? Sulla confezione? Si vede che è una sabbia tossica, altrimenti non capisco ....
Approfitto del topic di Serena per dire una cosa. E' solo una opinione personale, ma non è campata per aria.
La raccomandazione che viene fatta in continuazione da Mondo Criceto (e spero da tutti i forum), da Die Brain, da Hamsterhilfe, e da tutti i siti sui criceti che ho consultato, è di
andare sempre dal veterinario al primo dubbio, al primo sintomo, di malessere del criceto.
Quando si tratta della salute, solo il veterinario è competente.
Ma quando si tratta di gabbie e di arredi, la cosa è diversa. Io ho sentito (tramite le testimonianze sul forum) delle vere castronerie dette dai veterinari. Del resto, loro studiano le malattie dei criceti e le terapie per guarirle. Non credo proprio che all'università si parli lettiere, beverini, ciotoline ecc.
Ripeterò una cosa che ho già raccontato.
Ero nella sala d'aspetto della clinica della mia veterinaria. C'era una ragazza con un criceto nel trasportino, in cui ho intravisto un nido di cotone (ovatta). Il famigerato cotone killer! Volevo subito dire qualcosa alla ragazza, ma ho pensato che glielo avrebbe detto la veterinaria (che è bravissima sia nelle diagnosi che nelle operazioni). Quando la ragazza è entrata nell'ambulatorio, che aveva la porta aperta, mi sono messa vicino alla porta per sentire cosa avrebbe detto del cotone la veterinaria.
Ebbene, non ha detto assolutamente niente. Eppure sappiamo tutti, ma proprio tutti, cosa rischia un criceto: amputazione e perfino morte.Per non parlare delle atroci sofferenze.
Ripeto: la veterinaria è bravissima. Quando il mio Ugo si è ammalato ed ha voluto tenerlo qualche giorno in osservazione, alla notte se lo è portato a casa (per non lasciarlo solo e per poterlo controllare continuamente).
Gli ha fatto perfino la fisioterapia, con massaggi e ginnastica passiva. Mi telefonava per darmi notizie.
Ma non sapeva del cotone.